L’assenza di riposo può fare la differenza tra una giornata passata nel migliore dei modi e una che, al contrario, si trasforma in un incubo. Dormire poco causa scarsa concentrazione, diminuzione di peso eccessiva, ansia e stress. negli ultimi anni, poi, i casi di insonnia nella popolazione sono sempre più comuni e sono dovuti a moltissime cause, tra cui vita frenetica, lavoro senza pause e motivazioni psicologiche. Cerchiamo di fare chiarezza e di capire cosa sia l’insonnia e come fare per gestirla. 

Insonnia: cos’è

L’insonnia è un disturbo caratterizzato da una cattiva qualità del sonno. Il soggetto che soffre di insonnia ha difficoltà ad addormentarsi, e riesce in quella che per lui è un’impresa solo dopo diverse ore passate alla ricerca del sonno. Oltre a questo, la qualità stessa del sonno risulta scarsa. Durante la notte i risvegli sono molto frequenti e al mattino, il soggetto accusa ancora stanchezza e affaticamento. Ad aggiungersi a questa condizione già di per sé molto fastidiosa, c’è anche il problema della durata del sonno. A causa dei ritmi di vita odierni, chi soffre di insonnia si addormenta molto tardi ma è costretto ad alzarsi presto al mattino. Il risultato sono poche ore di sonno che quasi mai sono sufficienti all’organismo per ricaricarsi, anche nei soggetti che generalmente dormono poco.

Come capire se si soffre di insonnia

Occorre distinguere le persone con il disturbo del sonno conosciuto come insonnia da quelle che, generalmente, quando non riescono a dormire svolgono altre attività atte a favorire l’addormentamento come leggere un libro o guardare un film. Queste ultime non soffrono di insonnia. Una delle caratteristiche più comuni di questo disturbo, infatti, è proprio il tempo necessario per addormentarsi. Chi soffre di insonnia non riesce a svolgere alcuna attività per favorire il sonno. Anzi, passa diverse ore steso sul letto, a guardare il soffitto oppure agitandosi in cerca di una posizione più comoda, nella speranza che il sonno possa finalmente arrivare.  Il primo campanello d’allarme è proprio il tempo necessario ad addormentarsi e, se diventa troppo prolungato, deve far pensare alla presenza di questo disturbo.

Altro fattore da valutare è la frequenza con la quale si presentano queste difficoltà. Se ciò avviene una volta ogni tanto non possiamo parlare di vera e propria insonnia, mentre ci troviamo di fronte a questa condizione se gli episodi avvengono due o tre volte a settimana.

Le conseguenze dell’insonnia

I soggetti con questo disturbo non hanno problemi solo durante la notte. La mancanza di riposo ha ripercussioni serie anche sulle normali attività quotidiane. Al lavoro queste persone non riescono a concentrarsi e non ottengono i risultati che si sono prefissati, spesso hanno episodi di ansia o depressione e, in generale, un senso di stanchezza fisica e mentale che si protrae durante tutto il corso della giornata.

Quali sono le possibili cause

Tra le tante cause da cui può dipendere il manifestarsi dell’insonnia è necessario fare distinzione. Essa può dipendere da fattori genetici ma, soprattutto, da fattori emotivi. Le persone affette da tale disturbo manifestano spesso episodi di ansia e vivono accumulando molto stress; questo non favorisce un riposo adeguato, creando un circolo vizioso che innesca scarso riposo di notte e tensione di giorno.

A questi fattori vanno poi ad aggiungersi quelli comportamentali. Sono molte le abitudini che possono favorire un sonno poco riposante. Tra queste uno stile di vita con abusi di fumo di sigaretta e bevande alcoliche. Possono causare un sonno poco salutare anche attività sportive prima di andare a letto, dieta poco equilibrata (mangiare molto a cena) ed esposizione eccessiva alla “luce blu” (smartphone, TV, Pc ecc.).

Come agire in caso di insonnia

La prima cosa da fare quando si manifestano con frequenza episodi di disturbo del sonno è quella di migliorare le proprie abitudini. Spesso gli episodi di insonnia, anche se frequenti, possono essere risolti grazie a pochi semplici gesti come svolgere attività rilassanti prima di addormentarsi, fare una dieta sana ed equilibrata, fare attività fisica.

Cose da evitare

Molte persone, però, non riescono a risolvere i loro problemi di sonno con questi accorgimenti e compiono delle scelte a volte sbagliate. Tra queste vi è certamente l’uso di sonniferi o di altri farmaci simili che possano favorire il sonno. Il problema è che i sonniferi creano una forte dipendenza e troppe persone non riescono più a farne a meno; hanno quasi paura di non riuscire mai più ad addormentarsi senza di essi. Inoltre, l’uso prolungato di tali medicinali può creare assuefazione, causando un’efficacia sempre minore con lo scorrere del tempo.

Questi prodotti hanno generalmente un costo elevato e, considerando la dipendenza che creano, rischiano di incidere molto sul bilancio familiare. Meglio, quindi provare con rimedi naturali come la melatonina o le tisane a basa di infusi ottenuti dalle foglie di piante “calmanti” come camomilla o valeriana.

L’uso del CBD per favorire il sonno

Sempre parlando di metodi naturali per trattare l’insonnia, non si può non citare l’olio di CBD. L’estratto di cannabis sativa favorisce il sonno grazie alla sua azione rilassante e benefica per tutto l’organismo. Assumere alcune gocce di CBD prima di andare a dormire permette di curare in modo naturale tutti quegli stati emotivi che causano stress, ansia e preoccupazione e che, di conseguenza, ci impediscono di addormentarci nel modo corretto.

Il cannabidiolo risulta particolarmente efficace non solo nel favorire l’addormentamento, ma anche nel limitare i frequenti risvegli notturni. È una sostanza del tutto naturale e, a differenza di alcuni ansiolitici e di molti sonniferi, permette un risveglio con una condizione mentale lucida e ottimale.

Un ulteriore problema relativo ai sonniferi, infatti, è proprio il loro ciclo di emivita. Anche risvegliandosi dopo un sonno apparentemente ristoratore, ci sentiamo ancora a disagio e lievemente disorientati. A volte l’effetto può prolungarsi fino alla sera successiva, impedendoci di vivere al meglio la giornata. Gli effetti del CBD, invece, si esauriscono al risveglio, dopo un sonno ristoratore e senza interruzioni. Motivo in più per avvalersi di un metodo del tutto naturale privo di rischi e, oggi, anche di facile reperibilità.

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